Domenica bella neve!
In salita partiti con ottima traccia, in comune con la Testa di Crevacol, poi abbandonata per tracciare a dx verso il Rodzo su neve fresca. Incrociata poi una traccia degli scorsi giorni e nella parte finale approfittato di una traccia preesistente di chi (presumo) sia sceso oggi, in simil-traverso, dalla testa di Crevacol per raggiungere il Rodzo stesso. In cima ci ha premiati un bel meteo che ci ha permesso di ammirare il panorama su 360° (solo un po' chiuso verso i confini con la Svizzera). In discesa: direttamente dalla cima, con neve spettacolare e bellissima, che personalmente valuto 5* senza alcun problema, fino a ricongiungerci alla strada proveniente dal San Bernardo. Da lì in poi rientro sulla traccia di salita, senza alcun problema.
Il vento ha modificato il manto nevoso e creato accumuli, che nei versanti più ripidi sono instabili.
Abbiamo quindi preferito evitare il ripido tratto finale.
Sciatona formidabile. Polvere leggerissima su fondo duro (10 cm in basso, poi progressivamente di più fino a 25-30 cm in prossimità della vetta)
Neve molto mista: in alto farinosa pesante, in basso molti accumuli e ventata, con tratti di crosta non portante.
Neve ne ha fatta "un bel mezzo metro di fresca",bella gita, delicati gli ultimi 100 metri prima della cima, complimenti hai due skialp che avevamo davanti per l'ottimo tracciamento ,oggi in cima solo in 4, visto un distacco dopo che erano scesi i primi due.
discesa per lo stesso itinerario su bella polvere nella prima e seconda parte poi neve gia traformata con crosta.
3 stelle forse un po' eccessive. Ottimo innevamento, però nella parte alta il vento ha peggiorato di molto le condizioni. Più in basso si trovano ampi spazi di buona polvere.
Oggi sul Rodzo solo in due, Enrico ed io, al secondo tentativo dopo il 16 gennaio 2022. Il forte e continuo vento ha fatto desistere i più, il tratto iniziale su stradina e accesso al lungo traverso condotto da Enrico, poi ci siamo dati il cambio, infine di nuovo lui sul tratto finale più ripido fino al colletto e poi sommità con alcune roccette e alcuni metri a piedi. Neve complessivamente dura e lavorata dal vento, sia all'andata che al ritorno, ma non c'è stata la necessità dei rampant . Pietre nascoste non ce ne sono, anche sull'erta finale conviene procedere con gli sci, a piedi si rischia di incappare in buchi tra le rocce.
si parte sci ai piedi poco sopra St.Rhemy dal magazzino fontine, strada dura che non ha mollato neppure el ritorno, oggi partenza con temperatura intorno ai -7 tantissimi skialp granparte al Fourchon , tanti all'aiguille de Lèsache,diversi anche al Rotzo. tanta neve con crosticina ma sciabile ottima traccia sino in cima.
Giornata soleggiata e non troppo calda, con buone condizioni di innevamento su tutto il percorso. Il pendio che conduce in vetta è ripido e la traccia in alcuni tratti è gelata ma i rampant non sono necessari. Discesa buona con alternanza di neve polverosa e farina già resa un po' crostosa dal vento e dal sole. A quota 2.320 circa abbiamo cambiato assetto e, rimesse le pelli, siamo risaliti alla Testa di Crevacol dal versante nord, per un dislivello positivo complessivo di poco superiore a 1.200 metri. Discesa molto bella nella prima parte con neve polverosa che però ha via via lasciato spazio a un manto più crostoso e lavorato. Più che buona comunque la sciabilita' fino al ricongiungimento con la strada del Gran San Bernardo, tutta innevata e in alcuni tratti abbastanza ghiacciata ma che consente di raggiungere velocemente il punto di partenza, a quota 1.700.
Rigelò notturno inesistente, neve umida su tutto il percorso da 2000 metri in su continua. Sciata facile e appagante
Neve non bellissima, ma neanche brutta : certi tratti sono ormai pistati, in altri si trova ancora polvere pesante, ma c'è cmq una predominanza di croste dure portanti, che concedono una sciata dignitosa. Ripellato verso il Fourchon, son samito alla fine a un'antecima della Tête Fenêtre, a quota 2800 m circa. Paesaggi bellissimi, neve come sulla Rodzo. Al ritorno, anziché fare la strada, son sceso nel canalone che porta sul pianoro sottostante : molto bello ed efficace, si tolgono gli sci due minuti per l'entrata per scarsa neve, poi ok.. Dal pianoro si riguadagna la strada del ritorno nei pressi del tunnel con un 20 m di risalita.
Si calzano gli sci alla macchina e si segue la strada. Ultimi 50m a piedi per via della poca neve, portata via dal vento. Discesa divertente nel complesso, in alto farinosa se si trovano i valloncelli giusti, se no variabile ma comunque sempre sciabile. Seguendo la neve che ci pareva migliore siamo finiti troppo a sinistra, e abbiamo ravanato fra gli arbusti per raggiungere la strada. Tre stelle super abbondante, quattro un po' generoso.
Bella giornata, con un po' di vento verso la cima, ma non fastidioso.
Discesa. Parte alta, farina. Leggermente compattata dal vento, ma comunque bella. I passaggi sono già stati tanti, ma sulla destra scendendo abbiamo ancora trovato spazi intonsi. Bisogna tenersi nei canali.
Nella parte bassa, meglio tenersi dove sono scesi gli altri, su neve quasi trasformata. Stradina finale ben coperta fino alle auto.
Salita redditizia sui bei pendii sopra il tunnel del GSB, vento freddo a tratti forte, che si è attenuato sino a cessare proprio sotto il breve, ripido pendio finale. Buon innevamento, anche grazie alla nevicata notturna che ci ha regalato una discesa in farina veramente bella sino al pianoro a q. 2200. Di qui ripellato per la Tete de Crevacol.
Saliti prima al Rodzo e poi alla tete de Crevacol. Parte alta di entrambe le cime neve farinosa che garantisce una sciata di tutto rispetto. Man mano che si scende la neve recente sparisce ed in basso conviene seguire la stradina battuta su neve dura portante perché fuori si trova brutta crosta sfondosa.
Nel complesso bella gita con vento che stranamente tirava in basso sia alla partenza che all'arrivo e cessava del tutto in alto e sulle cime.
Sul percorso del Rodzo un corso Cai dietro di noi per cui molto tracciato a fine giornata.
Con Alberto Mattia Gianluca e Silvia.
Scendendo dalla Testa di Crevacol (cfr relazione) in 4 abbiamo ripellato da quota 2.300 m circa fino in cima; nessuna traccia esistente, quindi abbiamo dovuto battere tutto noi. Continua alternanza tra zone più spelacchiate con neve dura e tratti con neve morbida dove si sprofondava di 15-20 cm. Gli ultimi 100 metri sotto la vetta sono abbastanza laboriosi per via della poca neve dura, in ogni caso siamo arrivati sci ai piedi a circa 50 metri lineari dalla vetta, raggiunta a piedi in pochi minuti.
Discesa su neve ventata nei primi 50 metri, poi stando nei valloncelli si trova ancora un po' di farina, anche se in prevalenza si scia su una crosta da vento morbida non bellissima ma sempre ben sciabile. Il vero difetto è che la neve cambia di continuo e non si fanno più di 4-5 curve sullo stesso tipo di neve, in ogni caso di neve veramente brutta non ne abbiamo mai trovata. Arrivati a quota 2.200 m circa, invece di ricongiungerci alla traccia delle Testa di Crevacol, abbiamo seguito un bel valloncello completamente intonso che poi si infilava nell'impluvio di un torrentino; qui neve bella ma con un po' di boschina mai troppo fitta fino a planare sulla strada che rapidamente ci ha riportati al parcheggio senza praticamente spingere.
Bella cima, un po' più impegnativa tecnicamente della Testa di Crevacol ma nulla di particolarmente difficile. Alla fine con il ripello di circa 350 metri abbiamo fatto poco più di 1.200 m di dislivello. Innevamento non abbondantissimo ma più che sufficiente e discesa non eccezionale ma tutto sommato divertente.
Molta gente verso il Fourchon, solo noi 7 su questo versante.
Si parcheggia lato strada a circa 500 metri dal ponticello. Prima parte di salita su stradina e poi in neve fresca a superare vari avvallamenti e portarsi a 300 metri da sommità finale. Aumenta il pendio, il vento ha lavorato, neve a tratti sfondosa e in parte ghiacciata, tolto alzatacco e messo rampant, a un certo punto (40 metri dalla cima) provato a proseguire a piedi, era ancora peggio si sfondava fino al ginocchio. Se non altro la discesa è farinosa su lati ovest al sole, invece crosta non portante là dove ha lavorato il vento, zero pietre affioranti lungo tutto il percorso. Gita con giovil (arrivato in cima) ed EnricoC. Nessun incontro al Rodzo, salutati alcuni diretti al Fourchon.
Ottima scelta. Siamo saliti seguendo la descrizione e la traccia di Gulliver non trovando segni di passaggi precedenti. Un po’ più faticoso dovendo tracciare ma di questi tempi di magra tracciare in tanta neve e con nessuno in giro è un privilegio. A 2500 trovata una traccia di salita proveniente da NE. Salito fino in cima con gli sci ma la cresta era un po’ disagevole tra i buchi di chi era salito a piedi e la neve con crosta superficiale e inconsistente sotto. Discesa in sci dalla cima per i primi 50 metri al colle di nessuna soddisfazione, poi stando a destra neve tre stelle, farina compatta con qualche crosta leggera a vento. Dai 2200 invece farina molto bella. Con Enri e Giovanni.
Visto che in direzione Fourchon avremmo dovuto fare oltre mezza gita sulla strada abbiamo tentato la sorte sul Rodzo visto che non si vedevano sastrugi o pelature da vento. Perlopiù neve farinosa, 15-20 cm poggianti su crosta leggera, intercalata da tratti di crosta leggera da rigelo o da vento. Pietre coperte da leggero strato inconsistente in agguato, difficile non prenderne qualcuna!! Cercando i corridoi di neve farinosa si fanno delle belle curve, ma attenzione ai cambi di consistenza! Cresta finale tutta croste e pietre in agguato, ben poco sciabile. Seguito tutto lo stradone in discesa fino alla dighetta, non molto veloce ma tracciato.
Rigelo notturno praticamente nullo, in salita sfondava poco quindi si sale bene, in discesa (iniziata alle 11) coi largoni le curve si fanno anche, peccato che la neve era bagnata fino al terreno, nonostante abbia fatto molta attenzione ho staccato una valanga. Oggi pericolosetto(motivo delle 2 stelle) . Sceso nei punti meno ripidi su neve molto bagnata abbastanza sciabile. Meteo stupendo. 15/20min di facile portage.
Troppo bello oggi per tagliare legna, si parte nel vallone del Grande, un vento fastidioso e fresco ci accoglie appena scesi dalla macchina, giunti nei pressi dell'ingresso del traforo il vento cala d'intensità. Seguiamo la strada sino a Pra d'Arc e poi dritti al tornante sopra, da qui abbandoniamo il classico itinerario per il Grande e ci portiamo sui pendii a sinistra verso il mont Rodzo. Nei giorni scorsi è sceso un bel valangone in questa zona. Iniziamo a tracciare su crosta da rigelo non portante, tenendosi sui dossi dove è più portante, nelle vallette ci sono anche 20 cm di farina trasportata dal vento (ottima per scendere) Tutto il tratto mediano è spazzato dal vento, ora a raffiche a volte più intense. Poi giunti nei ripiani superiori, calma piatta e 35-40 cm di farina da tracciare. Raggiungiamo la cresta al colletto più basso sempre con ottima farina, pare tutto ben assestato, ma comunque preferiamo stare in cresta per proseguire, si sale bene con gli sci su neve portante e grippante.. Arriviamo sci ai piedi in vetta.
DISCESA prima parte ripida su neve un po' crostosa un po' ventata, poi dal colletto in giù una goduria, farina 5 stelle. Tenendosi nelle vallette si riesce a trovare strati di farina che permettono una gradevole sciata sino alla strada, mentre sui dossi crosta non portante di non facile sciabilità. Nel complesso bella sciata sino alla strada, poi rientro veloce alla macchina con il vento che spingeva forte alle spalle, cribbio mai sceso così veloce sulla stradina di rientro!!!
Questa mattina iniziavano a pulire con la fresa la statale per il Gran San Bernardo, quindi sarà sempre meno percorribile con gli sci a seconda dell'avanzamento dei lavori di spalatura.
Per il momento si parcheggia e si parte con gli sci dal parcheggio prima della sbarra . Verso le 9.30 c'era già un bel firn. Nella parte alta la neve nuova tende a staccare colate in quanto, a parte alcune raffiche di vento, faceva molto caldo, ragione per cui a circa 150 mt dalla vetta abbiamo deciso di tornare, la parte ripida non era così sicura.
La neve in discesa era primaverile con firn al limite alle 11.30 (mezz'ora più tardi e sarebbe stata "sfondosa").
Con marito e cani.
Giornata molto calda e di conseguenza neve molto umida (5/10 cm di neve umida su fondo portante) ma la pendenza costante, con tratti sostenuti su alcuni pendii, ha permesso una bella discesa.
Oggi c'erano oltre 50 auto parcheggiate alla dighetta, fortunatamente solo noi andavamo al Rodzo lato nord.
100-200 metri di portage tra parcheggio e ponte, poi neve continua. Sopra i 2000 neve fresca senza croste, (grazie Gr. jr. per la battutitura), gli ultimi 200 metri decisamente farina!
Gran discesa (inizio ore 11,15)
Vedo dai commenti precedenti che quest'anno il Rodzo si è comportato alla grande.
Visto che l'altra volta siamo saliti dal lato sbagliato, ripetiamo la gita da quello giusto (ritrovando la local della volta precedente...).
Agli sgoccioli la striscia di neve gelata a bordo asfalto tra il parcheggio e il ponte (a tratti però strada interamente innevata).
Da Praz d'Arc in su neve fresca asciutta o crosta leggera. In 4 abbiamo finito la gita a piedi lasciando gli sci una ventina di metri più in alto del colle, altri 4 hanno portato gli sci in punta scendendo poi dal ripido canale NE. Neve bella sia dall'itinerario di salita che dal canale, crostina solo nella parte più bassa.
Per la parte finale abbiamo scelto la strada asfaltata, visto che lo sterrato fatto in salita aveva tratti glassati che non sapevamo se avessero smollato.
Patito abbastanza il caldo in salita, per fortuna alla fine è arrivato un po' di venticello.
Alla partenza un tipo aspettava vicino ad una motoslitta, temo per fare servizio taxi in salita a scialpinisti pigri, spero di essermi sbagliato!!
La strada pulita si ferma a circa un Km. dal solito park del ponte, ma è innevata e ben percorribile; dalla statale per il colle, poco oltre la sopraelevata del traforo, con un' impennata in mezzo agli ontanelli si sale alla parte mediana più dolce per poi salire l' erto pendio finale fino in cresta e di qui alla cima; in discesa quasi 700 m. di sciata spettacolare in 20/25 cm. di bella farina fresca su ampi terreni vergini e assai ripidi poi, restando più a Nord, si evita il po' di boschina della parte bassa e si rientra sulla statale; tutto questo solo per noi; giornata fresca ma assenza di vento ed un bel sole a farci compagnia.
Tutto meglio del previsto. I pochi cm di fresca in cui speravamo erano 15-20 che ci hanno regalato una discesa insperata. La salita si è svolta lungo la mulattiera prima, poi raggiunta la strada per il colle dopo 3-400m giriamo a sinistra e saliamo (battendo pista) il primo ripido pendio che ci porta alle vallette superiori. Di qui seguendo coste e valloncelli morbidi giungiamo sotto il colle 2732m. Di qui ancora con gli sci (alcuni di noi giungono a 10 metri dalla cima), ma tutti (17) la raggiungiamo (attenzione ai buchi nelle roccette). Spettacolo sul Gran Golliaz, col Serena e dintorni, oltre a Combin e Velan dall'altro lato. Discesa magnifica, stavolta percorrendo i valloni verso Praz d'Arc (più liberi da boschina in basso). Dulcis in fundo: sole per tutta la durata della gita. Una gita che merita di diventare una classica invernale.
Non l'avermmo mai detto di trovare delle condizioni cosi'....solo noi sull' itinerario e discesa su manto bello vergine....ci sono diverse possibilita' di discesa ..tutte che portano alla strada del S.B.
Come ha gia' detto Ettore ....potrebbe essere una bella classica...un po' corta forse ma molto bella.
Bella gita, breve ma su pendii sostenuti completamente intonsi dopo una nevicatina di 2 giorni fa. Quindi tracciato noi che eravamo in 17, ma in discesa gli spazi amplissimi fanno sì che vi siano ancora enormi zone vergini.
Meteo sereno e terso.Oggi tantissimi ski-alper sui vari itinerari solo noi al Rodzo.Discesa diretta fino alla strada del Grand San Bernardo collegando i dossi con neve portante ottima sciata su buona pendenza inserisco traccia gpx della salita.
Grazie a Roberto per il suggerimento, sfruttato oggi da una dozzina di skialpers.
Secondo una local (e secondo la descrizione) la traccia era dalla parte sbagliata (a dx della punta invece che verso il colletto a sx), ma sicuramente stava su un pendio con neve molto bella. Siamo saliti in 3 dal canalino che porta al colletto ai piedi delle roccette finali, dalla carta scialpinistica svizzera direi sui 35-40°, ma con neve farinosa su fondo portante era meglio che fare la crestina affilata ed esposta con gli sci sullo zaino proveniente dall'altro colle più a destra.
Noi ci siamo fermati lì, qualcuno ha portato gli sci in punta, da dove è sceso per lo più derapando su neve dura. Vista l'ampiezza dei pendii c'era neve farinosa per tutti fin quasi a Praz d'Arc, poi strada e stradino sotto il viadotto del traforo tipo pista.
In questo momento le condizioni sembrano molto favorevoli, certo le pendenze sono di tutto rispetto e questa gita richiede neve sicura!
Buona sera a tutti.
Bella gita. Bei pendii, comunque da non sottovalutare. Scesi alle ore 13 su neve farinosa e intonsa su tutto il percorso.
Buone gite.
Seguita la strada fino a praz d'arc.
Sfruttando i dossi si evitano gli accumuli potenzialmente rischiosi e si raggiunge la cima senza pericolo.
Neve variabile lavorata dal vento con pochi tratti divertenti.
Al mattino presto non c'era il cartello di divieto a 1700 m ed in diversi siamo saliti con l'auto fino all'imbocco del tunnel (1900 m), dove era posizionato il cartello di divieto.
I progetti odierni erano ben diversi, ma vedendo la meteo, non me la son sentita e ho proseguito fino al tranquillo e frequentatissimo Fourchon. Ho incontrato, tra i tanti, anche due torinesi che avevano fatto dietro-front a Bionaz rinunciando alla Vanetta e uno svizzero che saliva a piedi perché le sue pelli non ne volevano sapere di rimanere attaccate. Per sua fortuna, qualcuno ieri deve aver avuto lo stesso problema lasciando delle buone peste su neve molle. Assenza di rigelo. In cima al Fourchon ho aspettato un bel momento con la speranza di riuscire almeno a scendere dal canale sud per "salvare la giornata". Niente da fare: nessuna traccia, visibilità insufficiente e neve molle. Sono tornato all'auto con portage ridotto ad un paio di minuti. Prima di tornare a casa ho ripellato per salire anche al m. Rotzo. Neve continua e facile da salire con gli sci ai piedi (anche l'impennata finale).
Note sull' accesso stradale: lavori in corso dopo Saint Rhemy. Gli operatori ci hanno gentilmente lasciato transitare.
Si parcheggia in uno slargo presso un tornante ad U un paio di Km prima della casa cantoniera. Sci ai piedi dall' auto.
Nel primo tratto nulla da rilevare: i pendi sono abbastana appoggiati e si sale agevolmente.
Più in alto il manto è crostoso e si sfonda assai; gli strati sottostanti sono di neve bagnata.
Siamo pertanto saliti tracciando con attenzione evitando per quanto possibile lunghi traversi.
Abbiamo optato per questo breve itinerario perchè stamattina presto il Fourchon era nelle nuvole ed il vento era piuttosto forte.
Il posto è bellissimo e solitario.
Sci dall'auto. Sono franate tante pietre sulla strada ma si parcheggia lo stesso alla sbarra. Al colle del Grande c'era nuvola e vento. Qui si stava bene. Appena dopo aver superato la strada ho trovato un 100 mt crostosi. Oltre, invece, farinella pressata dal vento (molto divertente). Fate attenzione ad un accumulo nel pendio ripido sotto il colletto.